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La memoria e il viaggio costituiscono la trama e l'ordito del poemetto "Versi a Teocrito", ambientato a Delfi e nei meandri della coscienza. La storia, il mito e i racconti dell'infanzia stimolano l'autrice a misurarsi con il reale e l'invisibile. Un congresso internazionale di poesia ad Atene e Creta porge l'occasione per inoltrarsi nell'antica Grecia e coglierne le suggestioni. Con la complicità di Omero e Pitagora, Orazio e Saffo, la poetessa sfida gli idoli e le parole, bussa alla porta del mistero, districandosi tra ruderi e leggende, idilli e vaticini. Il magma che ne deriva procura "brividi metafisici" e sensazioni che innalzano e sotterrano. Teocrito e Demetra sono testimoni del volo e dell'immersione nelle acque dell'Egeo e dell'inconscio. Il cammino della conoscenza succhia sangue, ma riserva meraviglie. Metamorfosi e dialogo connotano il testo dal "nitore classico" che coinvolge e affascina, a conferma delle rilevanti capacità creative e stilistiche della poetessa. L'opera, con una Prefazione di Ettore Catalano, è corredata delle traduzioni in greco, inglese, tedesco e russo.